Salute

Psicologi e mediatori, ecco la prossima sfida: l’etnomedicina

La nuova frontiera del dialogo fra culture per una piena integrazione? La etnomedicina e la etnopsichiatria

di Redazione

Chi lavora in contesti multiculturali come psicologo, mediatore ed educatore non può ignorare la etnomedicina e la etnopsichiatria. Questi aspetti sono infatti considerati la nuova frontiera del dialogo fra culture per una piena integrazione.

«Gli operatori si trovano sempre più coinvolti in situazioni dove le differenze culturali rischiano di rendere non applicabili certi procedimenti», spiega Stefania Consigliere, docente al master Etnomedicina e etnopsichiatria. Salute, ricerche e interventi in contesti multiculturali promosso dall?università di Genova in collaborazione con la Regione Liguria. «Gli strumenti concettuali e pratici in uso oggi, infatti, non sempre consentono di affrontare complesse condizioni, poiché i concetti sono lontani da quelli attuali. Studiando l?etnomedicina e l?etnopsichiatria si approfondiscono temi dell?antropologia utili a leggere e interpretare comportamenti e situazioni che vivono i migranti nelle nostre città».

Il corso parte a settembre ed è stato attivato in collaborazione con la Regione Liguria per rispondere alle esigenze di formazione e aggiornamento degli operatori sociali.

Il percorso si caratterizza per un periodo di tirocinio in cui gli allievi avranno un?esperienza pratica in uno specifico settore d?intervento.Il master di II livello si rivolge infatti a laureati che operano nel campo della salute e dell?educazione, a operatori di strada e delle Forze dell?ordine, dirigenti di istituzioni. L?organizzazione del corso, le cui iscrizioni sono chiuse, offre però la possibilità di seguire le lezioni in qualità di uditori.

Info: www.perform.unige.it

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